Gatti: predatori e prede

I flame sui gatti sono una costante nei social media, ma non solo. Generalmente al gatto viene contestato il ruolo di predatore affiliato alla nostra specie, sempre più raramente se ne parla come preda e in entrambi i casi, piaccia o meno, le loro “colpe” ricadono su di noi che ne siamo responsabili (direttamente e indirettamente)

Un mese fa, a Vouliagmeni (20 km est di Atene) un’amica vive una esperienza molto impattante quando la sua micia diventa una preda.

Macri PURICELLI è una giornalista con una intensa empatia verso gli altri animali, protagonisti dei suoi libri

 

 

 

 

Lo sciacallo dorato (Canis aureus) in Italia: sintesi delle conoscenze aggiornata al 2021

di Luca Lapini

Museo Friulano di Storia Naturale, UD

 

Premessa

Ad ampia distribuzione euro-asiatica, lo sciacallo dorato (Canis aureus) è diffuso in Europa, Asia Minore, Medio Oriente (Egitto escluso), India e Asia sud-orientale almeno fino a Cambogia e Laos. Politipico, è stato suddiviso in numerose sottospecie, alcune delle quali sono state da poco elevate a rango specifico. Studi biomolecolari, filogeografici e la distribuzione dei suoi resti sub-fossili indicano chiaramente che lo sciacallo dorato è un invasore post-glaciale dell’Europa, arrivato dal Caucaso circa 8.000 anni fa (Spassov & Acosta Pankov 2019). Attualmente esso vive una fase di grande espansione in tutta Europa, originariamente partita da tre nuclei popolazionali: (I) la parte orientale del Caucaso, (II) la parte orientale della Transcaucasia e (III) le coste dalmate dei Balcani (Spassov & Acosta Pankov 2019). Questa impressionante espansione è sicuramente dovuta ad influenze antropiche (Trowborst et al. 2015), soprattutto dovuta alla decimazione del lupo in tutta Europa, culminata attorno agli anni ‘50 del XX secolo (Krystufek et al. 1997; Krofel et al., 2017). Il lupo, infatti, è il principale antagonista dello sciacallo dorato in natura.

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