Diffusione di Canis aureus in Italia: aggiornamento 2022. L’espansione in Italia centrale è accelerata dall’incontro col lupo?

 

 

di Luca Lapini, Mauro Ferri & Marta Villa

 

Introduzione

L’espansione di Canis aureus in Italia -invasore post-glaciale di provenienza Caucasica giunto nel sub-continente europeo nel corso degli ultimi 8.000 anni (Spassov & Acosta Pankov, 2019)- sta avanzando sempre più rapidamente nella Penisola Italiana. Le conoscenze sulla questione sono ancora provvisorie, riferibili a tre decenni iniziali compresi tra 1984 e 2018 che nel 2017 hanno portato alla colonizzazione dell’Emilia Romagna (Lapini et al., 2018), ma la sua successiva corsa verso Sud sembrava poter essere rallentata dall’imminente incontro con abbondanti e diffuse popolazioni di Canis lupus, particolarmente dense in Toscana e Lazio (Lapini et al., 2021).

La grande espansione osservata tra 2020 e 2021 sembra invece indicare che l’incontro con elevate densità di lupi possa al contrario aver accelerato la corsa del piccolo canide verso Sud.

Scopo di queste righe è quello di aggiornare la situazione alla primavera 2022, tentando una prima interpretazione del fenomeno.

 

Materiali e metodi

Vista la perdurante confusione tra Vulpes vulpes, Canis aureus e Canis lupus in tutti i paesi europei da poco raggiunti dall’espansione senza precedenti storici di Canis aureus, nello studio della sua distribuzione è stato necessario adottare rigidissimi criteri di acquisizione delle informazioni corologiche (Hatlauf et al., 2016). Questo ha consentito di limitare la confusione, dominante anche tra i maggiori specialisti italiani di lupo, che limitava la capacità oggettiva di leggere i dettagli di un fenomeno storico senza precedenti storici.

I dati di C1 (Qualità 1 sensu Hatlauf et al., 2016) sono perciò esclusivamente riferiti a road-killing, camera trapping e monitoraggio bio-acustico, quest’ultimo considerato positivo soltanto quando le risposte corali ottenute siano complete complete di firma acustica finale o di immagini da camera trapping di adulti e giovani assieme.

Per la raccolta e validazione dei dati si è rivelata essenziale l’istituzione di una cartella di libero accesso denominata

Canis aureus news (https://drive.google.com/drive/u/1/folders/1slP3zPaF2L7me7pamP28nUTnxHo98QtS),

nella quale tutte le segnalazioni da camera trapping e road killing di Canis aureus vengono immediatamente condivise e pubblicamente convalidate, mettendo a disposizione del pubblico caratteri diagnostici e metodi da utilizzare per il riconoscimento della specie.

Essa è stata idealmente concepita in seguito alla scoperta di diverse presenze e di un primo gruppo riproduttivo territoriale del piccolo canide in Emilia Romagna (Lapini et al., 2021), per contrastare la confusione lupo/volpe/sciacallo, che domina ancor oggi in Italia.

Canis aureus news viene seguita e sostenuta da una costante attenzione da parte del Forum dell’Associazione naturalistica ASTORE FVG, che segue da tempo l’espansione di Canis aureus in Italia con regolari post specialistici rivolti al public awareness (cfr. ad es. https://astorefvg.org/forum/viewtopic.php?f=5&t=1180).

L’integrazione tra Canis aureus news e il Forum in parola consente di accedere ad informazioni sicure sull’espansione della specie in Italia, regolarmente validate dal Gojage (Golden jackal informal study group europe), che ormai raggruppa più di 200 specialisti eurasiatici di Canis aureus.

Fino al 2019 tutte le segnalazioni sono anche state verificate direttamente sul campo con opportune verifiche bio-acustiche, ma a partire dal 2020 le attività di verifica sono divenute più difficili per le limitazioni alla mobilità legate alla necessità di contrastare la pandemia da SARS-Covid2.

Nonostante ciò esse sono proseguite grazie alla preziosa collaborazione dei Carabinieri Forestali di Parma, Torino, Sabaudia, dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e di diversi Musei municipali e corpi di Polizia Provinciale e Comunale, che hanno consentito numerosi viaggi di verifica bio- acustica anche nel corso del 2020.

 

Osservazioni sull’espansione recente di Canis aureus in Italia

Lo studio dell’attuale situazione distributiva, riferita all’integrazione fra tutte le informazioni certe disponibili sensu Hatlauf et al. (2016), ha portato all’accertamento di tre diverse fasi dell’espansione (Lapini et al., 2018).

 

 

Fig. 1. Evoluzione della distribuzione di Canis aureus in Italia 1984-2018 (da Lapini et al., 2018). In nero: dati relativi a gruppi riproduttivi; in grigio: dati relativi a singole presenze.

 

 

L’evoluzione successiva della situazione sembra tuttavia essere stata ancora più rapida. Tra 2018 e 2020 la specie ha infatti consolidato le sue presenze a Sud del Fiume Po (Lapini et al., 2021) facendo nel contempo un salto verso Sud di più di 300 km, con una rapida espansione della specie in Toscana (Bacci & Lunghi, in stampa) e in Lazio.

Allo stato attuale delle conoscenze il Parco Nazionale del Circeo (Fortebraccio & Aleotti, 2022) rappresenta l’estremo limite meridionale della sua espansione in Italia, raggiunto dopo un salto distributivo senza precedenti.

 

 

 

Fig. 2. Distribuzione di Canis aureus in Italia aggiornata al 6 marzo 2022 (originale). In nero: dati C1;
in grigio: dati C3 (sensu Hatlauf et al., 2016)

 

Esso potrebbe essere dovuto a:

– incontro con popolazioni dense di lupo, che nell’opinione dominante tra gli esperti Gojage possono aver accelerato gli spostamenti del piccolo canide, come già notato in diverse altre regioni europee

-effetto del lockdown 2020. La totale assenza di pressione antropica nella primavera 2020, dovuta alle limitazioni anti SARS Covid2 di buona parte delle attività commerciali e logistiche legate alla gestione dell’economia umana potrebbe aver accelerato la spontanea mobilità degli sciacalli

– confusione lupo sciacallo nella attribuzione delle immagini da camera trapping, che appassionati e cacciatori ci inviano a determinare soltanto se sospettano che gli animali ripresi non siano lupi

 

Conclusioni preliminari e prospettive

Allo stato attuale delle conoscenze non è facile capire quale di queste cause abbia influito maggiormente sul recente quadro complessivo, ma è possibile che la particolare accelerazione dell’espansione di Canis aureus in Italia centrale possa essere dovuta ad una sinergia di tutte le cause più sopra indicate.

Le caratteristiche degli habitat più idonee a Canis aureus in Italia sono state da poco studiate da Ranc et al. (2016, 2017) con moderni metodi multivariati e sembrano indicare che la Penisola Italiana offra eccellenti opportunità alla specie.

La prima verifica preliminare di queste indicazioni (Torretta et al., 2020) –focalizzata sulla core area della specie in Italia (la Regione Friuli Venezia Giulia)- sembra confermare che la specie sia particolarmente vocata per colonizzare le aree collinari, palustri e golenali di tutta la Penisola Italiana.

L’attuale evoluzione della corologia della specie in Italia era dunque attesa, ma l’improvvisa accelerazione della sua corsa verso Sud dev’essere ancora spiegata in maniera convincente. Un accurato studio di Habitat suitability dei dati corologici esistenti è stato appena avviato e potrà fornire adeguata risposta alla questione.

Fra tutte le cause più sopra ipotizzate per comprendere l’improvvisa accelerazione dell’espansione di Canis aureus in Italia centrale, tuttavia, l’incontro con elevate densità di popolazione di lupo (Canis lupus) sembra in prima approssimazione essere la più convincente.

 

Bibliografia

– Bacci F. & Lunghi E., in stampa. Golden jackal on Tuscan Apennine: range expansion or wandering individuals? Natural History Sciences, in press.
– Fortebraccio & Aleotti, 2022. Primi dati sullo sciacallo dorato Canis aureus in Lazio. Habitatonline.eu, febbraio 2022.
– Hatlauf J., Banea O. & Lapini L., 2016. Assessment of golden jackal species (Canis aureus, L. 1758) records in natural areas out of their known historic range. Technical Report: GOJAGE Criteria and Guidelines. – GOJAGE E-Bulletin 12.02. https://www.researchgate.net/publication/294430912_Assessment_of_golden_jackal_species_Canisaureus_L1758_records_in_natural_areas_out_of_their_known_historic_range
– Lapini L., Dreon L., Caldana M. & Villa M., 2018. Distribuzione, espansione e problemi di conservazione di Canis aureus in Italia (Carnivora, Canidae). Quaderni del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara , 6 (2018) : 89-96.
– Lapini L., Pecorella S., Ferri M. & Villa M., 2021. Panoramica aggiornata delle conoscenze su Canis aureus in Italia. Quaderni del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, 9 (2021): 123-132.
-Ranc N., Krofel M., F. Álvares F., Banea O, C., Berce T., Cagnacci F., Cervinka J., Ćirović D., Cosic N., Giannatos G., Hatlauf J., Heltai M., Ivanov G., Lanszki J., Lapini L., Maiorano M., Malešević D., Melovski D., Migli D., Mladenovič J., Pankov I. A., Penezić A., Petrova A., Šálek M., Selanec I., Selimovic A., Stojanov A., Szabó L., Trbojević I. & Trbojević T., 2017. The golden jackal in Europe. Predicting habitat suitability of a rapidly establishing carnivore. Canid guild changes in Europe: Evidence for a continental-scale mesopredator release of golden jackal (Canis aureus). Esa Annual Meeting 2016, Fort Lauerdale, Florida, USA, August 7-12 (https://eco.confex.com/eco/2016/webprogram/Paper59439.html).
-Ranc N., Krofel M., F. Álvares F., Banea O, C., Berce T., Cagnacci F., Cervinka J., Ćirović D., Cosic N., Giannatos G., Hatlauf J., Heltai M., Ivanov G., Lanszki J., Lapini L., Maiorano M., Malešević D., Melovski D., Migli D., Mladenovič J., Pankov I. A., Penezić A., Petrova A., Šálek M., Selanec I., Selimovic A., Stojanov A., Szabó L., Trbojević I. & Trbojević T., 2017. The golden jackal in Europe. Predicting habitat suitability of a rapidly establishing carnivore. OCB Annual Meeting
– Spassov N. & Acosta Pankov I., 2019. Dispersal history of the golden jackal (Canis aureus moreoticus Geoffroy, 1835) in Europe and possible causes of its recent population explosion. Biodiversity Data Journal, 7: e34825.
-Torretta E., Dondina O., Delfoco C., Riboldi L., Orioli V., Lapini L. & Meriggi A., 2020. First assessment of habitat suitability and connectivity for the golden jackal in north-eastern Italy. Mammalian Biology, https://doi.org/10.1007/s42991-020-00069-z, published on line on October, 6th, 2020.

 

Primi dati sullo sciacallo dorato Canis aureus in Lazio

di Mario Fortebraccio e Sonia Aleotti

 

 

I fatti

Nel corso di un piano di monitoraggio svolto per conto dell’Ente Parco Nazionale del Circeo nell’ambito dell’Azione di Sistema tra i Parchi Nazionali “Conservazione della lepre italica (Lepus corsicanus)” finanziata dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare con apposite direttive per le attività dirette alla conservazione della biodiversità (www.parcocirceo.it), è stato possibile raccogliere le prime testimonianze relative alla presenza di Canis aureus in Lazio.

Il materiale video e fotografico è di ottima qualità e consente di riconoscere la specie con assoluta certezza (cfr. Canis aureus news, 2022) (figg. 1, 2, 3, 4, 5).

I reperti video sono stati ottenuti in Lazio, loc. Rio Cassano, nel Parco Nazionale del Circeo, Foresta Demaniale del Circeo, Sabaudia (LT) in un bosco planiziale a Quercus cerris e Q. frainetto, 26 m s.l.m., 4581799.29 m N, 335194.56 m E, dal 6 al 21 maggio 2020. Si trattava apparentemente di un esemplare isolato, filmato con fototrappola Cuddeback C2.

La ripresa costituisce la prima segnalazione assoluta per il Lazio e non è più stata ripetuta.

La cosa ha comunque un certo rilievo conservazionistico poiché lo sciacallo dorato è inserito nell’allegato V della direttiva 92/43 CEE e nell’appendice III della CITES, e a livello nazionale risulta specie protetta ai sensi dell’articolo 2, comma 1 della Legge 157/92.

 

Considerazioni preliminari

Canis aureus è distribuito in Europa e Asia (a Sud fino ad Israele). In Italia la presenza della specie è stata accertata per la prima volta nei primi anni ‘80, in Veneto e Friuli-Venezia Giulia (Spagnesi & De Marinis, 2002) e la conferma della prima riproduzione risale al 1985 in Friuli-Venezia Giulia (Lapini et al., 1993; Lapini & Perco, 1988 e 1989). Lo sciacallo dorato è in seguito stato osservato in gran parte dell’Italia settentrionale, in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Lombardia ed Emilia-Romagna (Lapini et al., 2018). La specie è del resto in forte espansione in tutta Europa; nel 2020 è stata documentata la sua presenza anche in Piemonte e più recentemente si è riprodotta in Trentino-Alto Adige e in Emilia-Romagna (Lapini et al., 2021). Le ultime segnalazioni riguardano Montemurlo, Cava Volpaie (PO) a novembre 2021 (Bacci & Lunghi, 2022) e più recentemente Calderara di Reno (BO), primo dato certo per la provincia di Bologna (Canis aureus news).

La presente segnalazione attesta la presenza della specie in Italia centrale, circa 300 km più a Sud del reperto toscano della Provincia di Prato (Bacci & Lunghi, 2022).

L’osservazione è stata ottenuta a seguito dell’attività di fototrappolaggio condotta nel 2020 e 2021 all’interno del ZSC IT6040014 “Foresta Demaniale del Circeo”, all’interno del Parco Nazionale del Circeo. La Foresta Demaniale, situata nella porzione nord-orientale della ZPS IT6040015 “Parco Nazionale del Circeo”, è un bosco planiziale di circa 3.007 ha. Essa mantiene molte peculiarità dell’antica foresta costiera “Selva di Terracina” che, prima della bonifica degli Anni Trenta, occupava oltre 11.000 ettari.

Visto il valore conservazionistico di questa specie di interesse comunitario in forte espansione, il Parco effettuerà presto approfondimenti bio-acustici sulla situazione della specie all’interno dell’area protetta, che per le sue caratteristiche pare estremamente vocata per questo piccolo canide.

 

Bibliografia citata

Bacci F., Lunghi E. (2022). Golden jackal on Tuscan Apennine: range expansion or wandering individuals? Natural History Sciences, submitted;

Canis aureus newshttps://drive.google.com/drive/folders/1slP3zPaF2L7me7pamP28nUTnxHo98QtS

Hatlauf J., Banea O., Lapini L., 2016 – Assessment of golden jackal species (Canis aureus, L.1758) records in natural areas out of their known historic range. Book. DOI:10.13140/RG.2.1.1429.2243.

Lapini L., Perco Fa., 1988. Primi dati sullo sciacallo dorato (Canis aureus L.,1758), in Italia (Mammalia, Carnivora, Canidae). Atti del I Conv. Naz. Biol. Selvag., Suppl. Ric. Biol. Selvag., 14: 627-628.

Lapini L., Perco Fa., 1989. Lo sciacallo dorato (Canis aureus L.,1758), specie nuova per la fauna italiana (Mammalia, Carnivora, Canidae). Gortania-Atti Museo Friul. Storia Nat., 10(88): 213-228.

Lapini L., Perco Fa., Benussi E., 1993 – Nuovi dati sullo sciacallo dorato (Canis aureus L.,1758) in Italia (Mammalia, Carnivora, Canidae). Gortania-Atti Museo Friul. Storia Nat., 14(92): 233- 240.

Lapini L., Dreon A.L., Caldana M., Luca M., Villa M., 2018 – Distribuzione, espansione e problemi di conservazione di Canis aureus in Italia (Carnivora: Canidae). Quaderni del Museo Civico di StoriaNaturale di Ferrara, 6: 89-96.

Lapini L., Pecorella S., Ferri M. & Villa M., 2021. Panoramica aggiornata delle conoscenze su Canis aureus in Italia. Quaderni del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, 9 (2021): 123-132.

Spagnesi M. & De Marinis A.M. (a cura di), 2002 – Mammiferi d’Italia. Quad. Cons. Natura, 14, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica, Savignano sul Panaro (MO): 215-217.

 

 

 

 

Fig.1. Foto da camera trapping ottenuta in loc. Rio Cassano il 6/05/2020

 

Fig.2 Foto da camera trapping ottenuta in loc. Rio Cassano il 8/05/2020

 

 

Fig.3 . Foto da camera trapping ottenuta in loc. Rio Cassano il 10/05/2020

 

 

Fig.4 Foto da camera trapping ottenuta in loc. Rio Cassano il 12/05/2020

 

 

Fig.5 Foto da camera trapping ottenuta in loc. Rio Cassano il 15/05/2020

 

Indirizzi degli Autori

Mario Fortebraccio, Sonia Aleotti, Ufficio Naturalistico Biodiversità e Fauna PN Circeo
Dott. Mario Fortebraccio, Freelance – Potenza – Italia
E-mail: fortebraccio.mario@gmail.com; aleottisonia1@gmail.com; conservazione@parcocirceo.it